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     Experimental and Alternative Photography  

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  Negativo Digitale - 20 settembre 2020 - Tony Gonzalez  
     Negativo digitale nella stampa alla gomma  
               
  Stampa al carbone - 20 settembre 2020 - Calvin Grier  
     Stampa al carbone  
               
  Platino/Palladio - 20 settembre 2020 - Giancarlo Vaiarelli  
     Platino/Palladio  
               
  Oleotipia - 20 settembre 2020 - Roberto Lavini  
     Ideato dall'inglese G. E. H. Rawlins nel 1904, è uno dei più artistici procedimenti di stampa fotografica positiva, e consiste nell'ottenere da un negativo un'impressione su carta preparata (carta gelatinata) che, poi, inchiostrata con inchiostri grassi (inchiostri da stampa tipografica), dà l'immagine del soggetto. Tale procedimento è analogo a quello della fototipia (v. grafiche, arti).
Un foglio di carta gelatinata, previamente sensibilizzato in una soluzione di bicromato di potassio, viene stampato sotto un negativo, e poi lavato e asciugato. Immerso nuovamente nell'acqua, la gelatina, per le proprietà dei colloidi bicromatati, si rigonfia, assorbendo acqua in proporzione inversa alla quantità di luce che ha agito sul colloide stesso.
 
               
  Manipolazione Polaroid - 20 settembre 2020 - Silvano Peroni  
     Una caratteristica di SX-70 integrale pellicola di stampa è la sua capacità di essere manipolato durante lo sviluppo, e per alcuni giorni dopo. Poiché l' emulsione è gelatina a base, e il Mylar rivestimento non permette al vapore acqueo di passare facilmente, l'emulsione rimane morbido per diversi giorni, consentendo alle persone di premere e manipolare l'emulsione per produrre effetti alquanto come impressionista dipinti.  
               
  Collodio - 19/20 settembre 2020 - Dennis Ziliotto  
     Messo a punto intorno al 1849 dal gentiluomo inglese Frederick Scott Archer, il metodo venne pubblicato per la prima volta sulla rivista The Chemist nel 1852. A un processo simile stava lavorando, in quegli stessi anni, anche Gustave Le Gray in Francia, che però non rese pubblici i suoi esperimenti, lasciando tutto il credito dell'invenzione ad Archer.  
               
  Van Dyke - Stampa Bruna - 20 settembre 2020 - Misha Cattabiani  
     La tecnica consiste nello stendere sul supporto di carta una emulsione composta da citrato ferrico di ammonio , acido tartarico e nitrato d'argento , per poi esporla alla luce ultravioletta . Il supporto può essere lavata con acqua e ipo per mantenere le soluzioni in atto. L'immagine creata ha un colore marrone Van Dyke una volta completata e, a differenza di altri metodi di stampa, non richiede una camera oscura . Il processo marrone di Van Dyke fu brevettato in Germania nel 1895 da Arndt e Troost. Originariamente era chiamato molti nomi diversi, come la stampa seppia o marrone. È stato persino chiamato callitipia , tale processo utilizza l'ossalato ferrico invece di citrato di ammonio ferrico. Sono sorte delle perplessità sulla conservazione delle stampe, le prime opere eseguite si sono infatti deteriorate nel tempo. Tuttavia, se eseguite correttamente, le stampe Van Dyke dovrebbero durare quanto qualsiasi altro processo d'argento. (Fonte (Wikipedia)  
               
  Cianotipia - 20 settembre 2020 - Anna Melnikowa  
     Lo scienziato e astronomo inglese Sir John Herschel inventò questo procedimento nel 1842, a pochi anni dal varo della fotografia da parte di William Fox Talbot in Gran Bretagna e Louis Daguerre in Francia. Mentre i sistemi ideati da Talbot e Daguerre sfruttavano la fotosensibilità dei sali d'argento, il processo messo a punto da Herschel si basava su alcuni sali di ferro, precisamente il ferricianuro di potassio e il citrato ferrico ammoniacale. Questi due sali, mescolati assieme, sono molto sensibili e reagiscono quando posti di fronte alla luce di tipo solare. Frapponendo un negativo tra la luce ultravioletta e un foglio di carta su cui è stata applicata la soluzione ai sali ferrici, si produce un'immagine fotografica. Il cianotipo è rimasto famoso nella storia della fotografia anche perché venne sfruttato pochi anni dopo la sua scoperta da Anna Atkins, considerata da molti la prima donna fotografa della storia. Lo stesso procedimento di stampa, grazie alla sua versatilità, è rimasto in uso, oltre che in fotografia anche come processo grafico[1] per la riproduzione di disegni tecnici e di planimetrie, almeno fino agli anni settanta del XX secolo. In queste applicazioni, sia pure nelle sue varianti, il procedimento ha preso anche il nome di cianografia o di "blueprint". (Fonte (Wikipedia)  
               
               

     

         
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